WE LOVE COFFEE – INTERVISTA A PAOLO DALLA CORTE

Paolo Dalla Corte

Paolo Dalla Corte

Altra intervista del nostro Fabrizio Rinaldi per la sua rubrica “we love coffee”, oggi abbiamo il piacere di ospitare Paolo Dalla Corte.

Nel mio laboratorio di torrefazione, ho una macchina per l’estrazione del caffè espresso che utilizzo per i Corsi di Tostatura e Degustazione del caffè e durante gli eventi (fiere, mercatini, giornate di assaggi) in cui sono presente con il mio marchio di caffè. Naturalmente ho scelto quello che per me rappresenta l’eccellenza nel mercato delle macchine per il caffè espresso: sia per una questione di immagini che di risultato in tazzina, in quanto insisto e lavoro sempre per un prodotto di qualità. Ho scelto una Mini Dalla Corte che mi sta riempiendo di soddisfazioni e consiglio vivamente a chiunque voglia estrarre al meglio il proprio caffè, sia per il consumo domestico che nell’ambito commerciale. Abbiamo oggi l’onore di avere con noi Paolo Dalla Corte, per un intervista realizzata in esclusiva per il blog Ilcaffespressoitaliano.

Fabrizio: Ciao Paolo, la vostra azienda è una produttrice internazionale di macchine per caffè semiautomatiche, con sede a Milano. Fondata nel 2001 da Bruno e Paolo Dalla Corte, sviluppa tra l’altro l’innovativa tecnologia multi –boiler. Siamo curiosi di conoscere meglio la vostra storia.

DC Pro

DC Pro

Paolo: Creatività, innovazione e alta tecnologia da sempre giocano un ruolo fondamentale nella nostra famiglia, ma soprattutto la passione e l’entusiasmo ci hanno portato alla realizzazione di macchine da caffè uniche.
Un’avventura iniziata grazie all’intraprendenza e alla serietà di mio padre Bruno che nel 1947, a soli 18 anni, comincia a lavorare sulle macchine per caffè espresso professionali. Compresa la tecnica, la elabora, e nel 1961 collabora alla creazione di un sistema all’avanguardia, il celebre sistema dello scambiatore di calore della E61 Faema, garantendo un’alta stabilità termica, quindi un espresso dalle caratteristiche costanti. Nel 1969, prende il via l’avventura delle officine ABA a Bologna, inizia la produzione della macchina La Spaziale, con l’innovativa tecnologia di scambio termico a circolazione di vapore progettata da mio padre come alternativa al precedente sistema Faema.

Mini

Mini

Lo slancio di mio padre mi coinvolge a tal punto che decido di affiancarlo prima ne La Spaziale e di fondare successivamente, nel 2001, Dalla Corte Srl.
Con l’azienda nasce anche la tecnologia multi-boiler, il cuore di tutte le nostre macchine espresso. Ogni singolo gruppo e la caldaia lavorano autonomamente, in maniera del tutto indipendente l’uno dall’altro. In tal modo si ottiene un controllo diretto sulla temperatura di estrazione, sui principali parametri garantendo al contempo un notevole risparmio energetico.
Un crescendo di innovazione che comincia con la Evolution e prosegue con la dc pro, macchine che, fino al 2014, sono sponsor alle finali mondiali delle gare di World Latte Arte e World Coffee in Good Spirits. Intanto, le Mini e Super Mini, più compatte nelle dimensioni, ma con la stessa tecnologia delle macchine professionali, conquistano il mercato domestico e della ristorazione.   

F: Davvero una bella avventura, complimenti! Su quale aspetto tecnico delle macchine avete concentrato maggiormente la vostra attenzione? C’è qualcosa che vi distingue dalle altre aziende? 

P: Soluzioni tecniche, eco compatibilità, food contact, componenti in lead free (a basso contenuto di piombo – con certificazioni americane che lo confermano) rispecchiano appieno la nostra filosofia. A tutti questi valori che ci contraddistinguono, si uniscono una profonda passione per il nostro lavoro, la conoscenza delle migliori tecniche di produzione, il rispetto per l’ambiente e per i coltivatori di caffè (che si traduce concretamente con l’Orang Utan Coffee Project), la creatività che ci permette di trovare soluzioni sempre innovative e tecnologicamente avanzate.

MINA

MINA

Dalla Corte si concentra, sin dalla sua fondazione, su una serie di aspetti che, grazie all’esperienza e al profilo fortemente tecnico del suo staff, rappresentano una sorta di filo conduttore tra l’utente finale e il costruttore. Dopo analisi accurate, abbiamo ideato soluzioni tecnologiche che aiutano il barista nella creazione di una bevanda ripetibile e costante nel tempo. Un esempio è rappresentato dal Grinder Control System, una delle componenti del dc system, che consente un monitoraggio costante del caffè da parte del grinder (comunicante con la macchina) e una macinatura che assecondi le caratteristiche organolettiche dello stesso. L’attenzione verso la nostra clientela ci ha sempre portato a valorizzare anche l’elemento manuale e rituale del caffè. Mina, da questo punto di vista, unisce il controllo sulle diverse variabili per la preparazione del caffè con la sensazione di comfort che vive il consumatore, “coccolato” dalle attenzioni che il barista gli riserva.
Il profilo di flusso, inoltre, rappresenta il fiore all’occhiello della nostra tecnologia: tale sistema brevettato consente il controllo elettronico sul flusso dell’acqua a ogni livello di estrazione. L’apertura del regolatore di flusso, attraverso la leva, infatti, può essere pre-impostata digitalmente con una precisione di centesimo di millimetro e partendo effettivamente da zero bar di pressione si può modificare la pre-infusione e l’estrazione dell’espresso. 

F: Riguardo il design delle macchine, ho scoperto che i vostri modelli sono molto originali (è una “carrozzeria” che si riconosce all’istante). Cosa sta alle radici di questa scelta?

P: Dalla Corte ha iniziato proponendo un design classico e puntando, in una prima fase iniziale per via del nostro animo fortemente tecnico, alla praticità anziché all’estetica. La comprensione dell’effettiva importanza che il caffè ricopre per il consumatore ci ha portato, con Mina, a ideare un look accattivante che puntasse all’eleganza e all’alta qualità dei materiali utilizzati. 

F: Per fare un buon caffè, ci vuole una buona macchina. Cosa ci vuole, invece, per fare una buona macchina?

P: Passione, conoscenza, rispetto per la materia prima e per le persone che la lavorano. 

F: In questi ultimi anni, si stanno affermando nel mondo del caffè diversi metodi di estrazione, soprattutto nel settore del filtro (vedi Drip V60, AeroPress, Chemex, Cold Brew). Che ne pensate di questo fenomeno?

Evo2

Evo2

P: Interessante. Stiamo monitorando con attenzione questo fenomeno in quanto propone delle valide alternative al consumo di caffè. Con Mina, il nostro nuovo prodotto, siamo alla ricerca di un eventuale metodo di estrazione nell’ambito del caffè filtro.

F: Cosa ne pensa del nuovo fenomeno dei Modbar?

P: Il nuovo trend delle macchine modulari, chiamato anche “Modbar”, è sicuramente di grande richiamo e inizia a coinvolgere sempre più utenti. Molti produttori si sono avvicinati a questa tendenza, nel nostro caso però stiamo ancora valutando soluzioni alternative. Infatti, uno dei problemi di questi prodotti, consiste nella difficoltà di essere omologati in materia di sicurezza meccanica ed elettrica. Tale soluzione tecnica non può essere considerata una “macchina” genericamente parlando: si tratta, infatti, di una serie di unità che devono essere assemblate tra loro, non dal produttore delle stesse, ma, da un tecnico installatore. Quest’ultimo, purtroppo, è molto spesso ignaro delle normative riguardanti la sicurezza elettrica e meccanica che un produttore di macchine deve obbligatoriamente rispettare.

F: Ho visto sul sito le foto del vostro team. E’ un gruppo davvero numeroso! Ti chiedo come gestito questo grande “gioco di squadra”.

Dalla Corte

Dalla Corte

P: Creare un gioco di squadra che sia funzionante ed efficace non è semplice. È necessario riuscire a trasmettere la propria passione a persone che ricoprono ruoli diversi all’interno dell’azienda: dall’ufficio commerciale al reparto comunicazione, alla produzione.
Come diceva mio padre Bruno, l’uomo si è creato una giornata di 24 ore, di cui quasi la metà la trascorre lavorando. Se fa un lavoro che gli piace, vive felice condividendo la propria passione, altrimenti rimarrà infelice e insoddisfatto.
Naturale proseguimento della tesi di mio padre è costituito dal nostro slogan “Live, Learn, Share” che ci ha accompagnato per diversi anni. Vivere insieme un’entusiasmante esperienza lavorativa, imparare trovando ispirazione dai tecnici più esperti, condividere passione, entusiasmo e competenze per migliorare le proprie conoscenze.

F: Un’ultima domanda, prima di salutarci. Può sembrare scontata, ma è la logica conclusione di questa intervista? Cosa rappresenta per voi un caffè espresso?

P: Un caffè espresso rappresenta un elisir (super concentrato) composto da 2000 molecole gassose che, unite tra loro, generano una moltitudine di aromi. Tale bevanda non è indispensabile all’uomo, quindi deve essere buona, altrimenti meglio non berla.

F: Grazie per averci dedicato un po’ del vostro prezioso tempo. E’ stata davvero una piacevole intervista. Un saluto da tutto lo staff del blog Ilcaffespressoitaliano!

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