Due casi, due aziende che confessano come, per un disciplinare che noi non troviamo scritto, le miscele 100% arabica possono contenere, e spesso contengono, fino al 10% di robusta. Truffa o consuetudine? Dove sono i limiti?
Ci è successo in due casi, in due diversi assaggi: gli espressi ci venivano proposti come 100% arabica, ma all’assaggio denunciava, con evidenza, la presenza di una percentuale di caffè robusta; in un caso, il più evidente, abbiamo chiesto spiegazioni al referente dell’azienda, per sentirci rispondere “certo, in tutti i caffè venduti come 100% arabica è presente comunque un po’ di robusta!”.
Dobbiamo ammetterlo, all’inizio la cosa ci è parsa pazzesca, al limite della truffa, ma in una successiva conversazione in altro contesto, il responsabile della qualità di una importante azienda italiana ci ha confermato, senza batter ciglio, che una miscela denominata 100% arabica può contenere, per legge, fino al 10% di robusta.
Provando a chiarire le cose siamo andati a spulciare internet, che però non ci ha aiutato. Non vi è infatti traccia di notizia, legge o regolamentazione al riguardo, ne in Italiano ne (visto mai fosse di livello mondiale) in inglese. Se le cose stanno veramente così, e se molte grandi aziende (nelle piccole non abbiamo mai riscontrato, in assaggio, delle “similarabica”) “rinforzano” i loro 100% arabica con belle iniezioni di corposi, cremosi e più economici robusta, possiamo pensare solo che sia una consuetudine, una legge non scritta ma seguita tacitamente dai grossi brand; ma siamo di fronte ad una truffa bella e buona? In ogni caso la legislazione (forse non solo italiana) è carentissima, tanto da mettere le aziende al riparo da ogni problema di denominazione; non chiedendo di specificare da quali varietà di arabica viene composta la miscela, autorizza di fatto la possibilità di inserirvi uno dei tanti ibridi arabica/robusta creati nei decenni, come ad esempio l’ibrido di Timor, un incrocio naturale di arabica e robusta, o il Catimor, un mix fra Caturra e Hibrido de Timor creato e coltivato perché resistente al rust, una delle più tipiche e pericolose malattie della pianta del caffè, o ancora, il Ruiru 11, sviluppato in Kenya, molto resistente alle malattie e capace di un eccezionale rendimento, addirittura con una produzione doppia rispetto alla media delle piantagioni di arabica tradizionale…
Ma a questo punto, il 100% arabica, esiste?
100% arabica, Arabica, Robusta
La stragrande maggioranza dei torrefattori,si guarda bene dallo specificare sul pacco cosa ci sia dentro….chi lo fa scrive “50/50″,”60/40”,per arrivare a un “70/30″….
ma mai e poi mai ho visto un “80/20” o un “90/10”,ma si balza direttamente al fatidico “100% Arabica”…
Una sola parola identifica questa consuetudine: TRUFFA!
Porteró questa situazione all’attenzione del board di SCAE Italia
Beh io nel locale utilizzo una miscela di una piccola torrefazione di Genova al 90% di arabica… ( scritto bello grosso in etichetta)
Questo per dire che aziende oneste esistono, la tacita legge non significa un caxxxo.
Chi scrive 100% arabica senza motivo è una truffa nel caso in cui esista un disciplinare ben preciso; se questo non esiste però si tratta solo di marketing…
“Chi scrive 100% arabica senza motivo è una truffa nel caso in cui esista un disciplinare ben preciso; se questo non esiste però si tratta solo di marketing…”
Non è così ; è una truffa perchè non si possono MAI dichiarare cose non vere in etichettatura, anche se queste diciture non sono obbligatorie.
ll fatto che praticamente non ci siano controlli e che nessuno sarà mai sanzionato per questo, non significa che sia una cosa lecita.
cordialmente. bwv544.
Beh… Esiste la frode al consumatore, quello che c’è scritto in etichetta deve rispettare ciò che si trova all’imterno…
Altrimenti è frode al consumatore, quindi truffa!
Tutte le lamentele e le denunce (sacrosante!) del caso temo servano a ben poco.
Se esiste (ed esiste…) una normativa europea tale per cui può essere denominato “cioccolato” un prodotto in cui la percentuale di cacao è pari allo zero (ed in cui il sapore di cioccolato è ottenuto usando aromi di sintesi, ben più economici del cacao), non deve stupire più di tanto se le confezioni di caffè con la scritta “100% Arabica” contengono non la quantità dichiarata ma di meno (tra l’80 ed il 90%): evidentemente succede così perché c’è una qualche normativa che lo consente.
Pingback: IL CAFFE': ARABICA, ROBUSTA E LE MISCELE | Caffè espresso italiano by Gabriele Cortopassi
Pingback: IL CAFFÈ 100% ARABICA | Caffè espresso italiano by Gabriele Cortopassi
Pingback: Anonymous
Ed infatti quando dichiarano che metà sarebbe arabica e l’altra metà robusta in realtà sarà una robusta al 100%, che significa un 10% di arabica per addolcirlo un po’ la pillola, te ne accorgi subito quando lo assaggi senza zucchero, il quale copre molto, anche gli aromi aggiunti, a volte sintetici, che ti fanno tanto, tanto male allo stomaco fino a farti piagare in due e pensi che il caffè fa male.
Poi vi sono anche arabica che sarebbero solo da buttare via tanto sono acidule, e robusta amarognole come il fiele, vengono quasi regalate e finiscono anche nelle nostre tazzine, specie sottoforma di cialde e sottoprodotti compatibili, a prezzo supercompetitivo, ma perchè mancano di qualità e di bontà al palato anche se esteticamente si presentano molto bene, e se provi a paragonarli con miscele di caffè pregiato te ne accorgi dall’odore poco naturale che sprigionano.