LE FINALI DEL CAMPIONATO MONDIALE LATTE ART E COFFEE IN GOOD SPIRIT

Friday 05th, July 2013 Scritto da
WOC

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Ecco una cronaca delle finali del World Latte art e del World Coffee in Good Spirit che si sono svolte a Nizza durante l’evento organizzato da SCAE dal 26 e 28 giugno.Protagonista di queste manifestazioni è stata la macchina Dc Pro di Dalla Corte, la stessa che utiliziamo durante i nostri corsi, e proprio da Dalla Corte riceviamo questo pezzo con le interviste ai nostri campioni Chiara Bergonzi e Francesco Corona, e ai vincitori delle rispettive gare.

dc PRO

dc PRO

Nell’arco delle tre giornate sono spesso risuonati gli applausi che hanno accompagnato i concorrenti delle diverse discipline (oltre a WLA e WCIGS anche World Cup Taster e World Coffee Roasting): la tribuna che si affacciava sul campo di gara con le quattro postazioni su ognuna delle quali c’era una dc pro, ha sempre visto una nutrita schiera di appassionati e tifosi seguire con attenzione le competizioni. Alla fine della seconda giornata è stata definita la rosa dei sei finalisti del giorno successivo, davvero ricco di suspense. Nella mattinata di venerdì 28 giugno si sono svolte le finali di World Latte Art: l’ampio schermo ha permesso di ammirare veri decori da campioni realizzati con grande sicurezza. Tre le preparazioni da realizzare in 6 minuti in due tazze identiche: un cappuccino e un latte macchiato in free pour e una bevanda personalizzata. Nel pomeriggio è stata la volta delle finali di Coffee in Good Spirits, in cui alla realizzazione di un classico Irish Coffee, si sono unite creazioni innovative e ricche di gusto, tutte comunque rispettose e in grado di esaltare le caratteristiche del grande protagonista dell’evento: il caffè.

Hisako Yoshikawa

Hisako Yoshikawa

Ed ecco finalmente le premiazioni (i primi classificati di ogni categoria hanno vinto una mini, la piccola professionale di Dalla Corte)! Campionessa del mondo 2013 di WLA è risultata la giapponese Hisako Yoshikawa, seguita dal sud coreano KyeongWoo Jung, dallo spagnolo Miguel Lamora (tradito da un overtime, in pratica è finito fuori tempo massimo), dal polacco Leszek Jedraskik, dall’olandese Esther Maasdam e dal neozelandese Sam Low. Abbiamo raggiunto una stupita e felice Hisako Yoshikawa quando ancora stringeva forte e un po’ incredula il suo trofeo. Lavora come barista all’Ogawa Coffee di Kyoto: ama molto il rapporto con il cliente, al quale offre dei bei cappuccini decorati. La preparazione più difficile da realizzare? “Il macchiato” risponde. Il pubblico è rimasto molto colpito dal decoro che raffigurava una rosa, una figura molto complessa: come hai fatto? “Complessa? No, è semplice!” risponde. Facciamo finta di crederle, mentre si allontana tra i festeggiamenti del suo team e degli amici.

da dx Marcin Wójciak, Victor Delpierre, Gordon Howell

da dx Marcin Wójciak, Victor Delpierre, Gordon Howell

Infine il podio del WCIGS, vinto dal francese Victor Delpierre, seguito dal polacco Marcin Wójciak, dal britannico Gordon Howell, dal greco Dimitrios Kostantopoulos, dal belga Gérard Meylaers e dallo slovacco Martin Hudák. Victor ci racconta il drink che, insieme a un Irish Coffee perfetto, gli ha fatto meritare il titolo di campione del mondo: si chiama CCC (Cognac, Café, Cigar) e contiene espresso, cognac, liquore al tabacco, un liquore di fiori di tabacco e Grand Marnier. Uniti gli ingredienti in un ballon (il classico bicchiere da Cognac), lo si copre con una campana di vetro soffiato collegata a un’apparecchiatura per affumicare alimentata con legno di melo ed essenza di arancia. “È un drink per chi fuma, ma non ha modo di farlo (in Francia nei locali pubblici è vietato) e anche per chi non fuma, ma vuole cogliere il piacere di un buon sigaro, che si unisce al meglio a un buon espresso e a un buon cognac”. La sua “palestra” è stato lo storico Ritz di Parigi (oggi chiuso per ristrutturazione),  Infine, ha meritato il premio Best Latte l’irlandese Selvijus Matiejunes, che ha realizzato il miglior cappuccio da un punto di vista gustativo. I sei finalisti di ogni categoria (tra i quali numerosi hanno partecipato lo scorso anno al Campus, un chiaro segno che la formula funziona) insieme ai campioni delle diverse nazioni che via via conquisteranno il titolo, sono invitati al prossimo Campus, l’appuntamento dei campioni organizzato da Dalla Corte in vista dei mondiali, che nel 2014 si terranno a Melbourne, in Australia.

CHIARA BERGONZI

CHIARA BERGONZI

Per il secondo anno è stata la coppia Chiara Bergonzi, campionessa italiana di Latte Art, e Francesco Corona, campione italiano di Coffee in Good Spirits a rappresentare il nostro Paese ai mondiali. Un autoritratto con ramo di una pianta di caffè realizzato tono su tono (beige e marrone) con l’aerografo è stata la prova di Art Bar di Chiara; il giorno seguente i suoi decori sulla crema di latte risultano di eccellente fattura. Eppure non viene chiamata nella rosa dei finalisti (risulterà tredicesima). La incontriamo dopo il confronto con la giuria, che le ha illustrato i punti forti e deboli della sua gara: “La Latte Art è andata molto bene, tecnicamente perfetta e ha meritato voti elevati.

Chiara Bergonzi

Chiara Bergonzi

Purtroppo, nonostante uno studio che si è protratto per più di due mesi e una realizzazione pressoché perfetta, la prova di Art Bar non è piaciuta, è stata considerata poco originale”. Pensi di proseguire? “Se i punteggi della Latte Art fossero stati bassi, avrei pensato di cedere il passo ad altri. Ma i giudici mi hanno incoraggiata a proseguire”. Una meritata pausa e di nuovo sotto: ti aspettano tante gare, Chiara!

Francesco Corona

Francesco Corona

Al contrario, ha forse “peccato” di eccessiva originalità il drink freddo Ice 43 presentato da Francesco Corona (classificato nono) composto da un liquore alle erbe con vodka e miele, Grand Marnier, Single Pear Syrup e 2 espressi realizzati rispettivamente con caffè di provenienza Guatemala e Salvador. “Penso di non aver spiegato a sufficienza come gustare questo drink, che ho accompagnato con uno zuccherino imbevuto di bitter alla liquirizia e un pezzo di pera disidratata e reidratata con gli ingredienti del cocktail. I giurati dovevano mangiare lo zucchero e gustare un sorso del drink, quindi la mela e di nuovo un sorso… A mio avviso era molto valido”. Ha meritato voti molto alti il drink caldo con caffè del Guatemala estratto col metodo french press, liquore alla camomilla, zucchero di canna e Grand Marnier; il tutto sormontato da una mousse alla mela. Programmi per il prossimo anno? Per ora Francesco preferisce concedersi una pausa per meditare sul da farsi. Comunque vada, offre la sua disponibilità a chi vorrà cimentarsi nella difficile arte della miscelazione di cocktail a base caffè.

Ringraziamo Nadia Rossi per questo preziosissimo contributo!!

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