Abbiamo partecipato all’ultimo SIAL di Parigi, una delle più grandi fiere del food al mondo, e abbiamo avuto la ventura di poter lavorare, in quella occasione, con attrezzature davvero interessanti e, fatecelo dire, soddisfacenti.
La macchina era una vecchia conoscenza, una magnifica Marzocco GS3, che abbiamo conosciuto in questo post, il grinder invece un Fiorenzato F64 Evo, che non conoscevamo ma che si è rivelato una bella sorpresa.
Se salta all’occhio per essere un doserless, un macinino senza stella dosatrice (per i baristi neofiti, il caffè viene quindi macinato volta per volta, al momento, direttamente nel filtro) il macina caffè della ditta di Padova si distingue anche per la sua silhouette nera e per un ampio display.
Il display ha tre touch in basso, per la dose da espresso singolo, doppio e per il settaggio, e un vero e proprio schermo in cui vengono mostrate info quali l’ora, il numero di dosi preparate quel giorno, in settimana o da sempre. Se queste info possono avere una dubbia utilità, se non statistica, molto più interessanti sono i dati riportati nella parte alta, cioè la temperatura dell’ambiente dove si lavora e l’umidità. Se questi due dati possono essere influenzati da fattori terzi (ad esempio se la macchina da caffè è molto vicina la temperatura può esserne influenzata o una “sgassata” del vapore può influenzare il grado di umidità) essi si sono rivelati, nella nostra esperienza parigina, un aiuto sensibile per capire e valutare le variazioni, ad esempio, di macinatura, puntualmente anticipate dall’indicatore igrometrico.
Oltre a questo, altri elementi ci hanno colpito a favore. Il fatto che quando il caffè finiva e aprivamo una nuova busta e introducevamo nuovo caffè la dose successiva era subito completa, senza aver bisogno di 2/3 macinature per “riempirsi” come succede con altri on demand. La stabilità di peso delle dosi era buona, nella norma, con differenze di 0,2/0,4 grammi per una dose da 15 grammi.
Da regolare, o forse da capire meglio e invece la parte di aggancio del portafiltro. Nell’esemplare che abbiamo usato noi a Parigi, se si appoggiava sull’apposito supporto e si lasciava (magari per fare altro) la macinatura si fermava, inoltre il macinato finiva tutto sulla parte anteriore del filtro e, lavorando con 15 grammi, succedeva sempre che una piccola parte finisse fuori dal filtro. Anche la regolazione della macinatura lascia adito a qualche dubbio; è estremamente sensibile, basta davvero un movimento minimo per variarla, e un barista non espertissimo potrebbe avere difficoltà a settarla…
Macinare il caffé, recensione macinacaffè
Ciao vi faccio una domanda.
Se si preme il tasto della macinatura manuale, quando lo si rilascia vi viene indicato il tempo di macinatura?
Sarebbe una funzio ne utile per determinare la dose corretta, avendo un bilancino a portata di mano.
Il mio Mazzer SUPER JOLLY ELETTRONICO non lo fa.
Grazie Ciao
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