OCCHI COLOR CAFFE’ – 3° Puntata

Monday 20th, November 2017 Scritto da
Martina Lupi

Martina Lupi

Terzo capitolo del romanzo al caffè del nostro Fabrizio Rinaldi con le bellissime illustrazioni di Martina Lupi….se vi siete persi i primi capitoli li trovate QUI.

Troppo bella. Troppo bella. Troppo bella.

E’ con questo ardore che gli occhi sognanti dello scrittore incontrano quelli della ragazza, così pieni di luce, e di vita, che scavarci al suo interno è come sprofondare in una tazzina di caffè. Sono le dieci di mattina di un giorno qualunque, ma per Jackie One è il giorno più bello del mondo. Lei lo saluta ed in realtà, a quell’ora, in quel locale affollato, passa quasi inosservata agli occhi dei presenti. Indossa un jeans ed una camicetta marrone, con la scritta Coffee Style sul retro. Un velo di trucco le adorna il viso ed ha i capelli avvolti in un semplice codino. Si salutano con una formale stretta di mano e si siedono su dei sgabelli posti davanti al bancone del bar, nella stessa posa in cui si erano conosciuti.

Lei osserva quel ragazzo dall’aria semi allucinata e un po’ timida e vuole provare a fidarsi di lui.

“ Oggi mi devi offrire un caffè. Lo avevi promesso “

“ Ti offro tutto quello che vuoi “

“ Mi basta un caffè, tranquillo “

Senza essere chiamato in causa, Jackie One gli racconta brevemente la sua vita, partendo dalla sua infanzia, trascorsa nella periferia di Roma, dove tutt’ora vive, in un piccolo monolocale. Sua madre è una pittrice, dipinge per passione, e suo padre un falegname, a cui piace anche intagliare il legno e creare delle piccole opere d’arte. Si erano conosciuti ad un mercatino di Natale. Era normale, da una famiglia del genere, avvertire lo stesso bisogno di convertire in un’espressione artistica i propri sentimenti. Ed era quindi diventato uno scrittore.

“ Ma davvero ? Allora io e te facciamo lo stesso lavoro ! “

“ Dici sul serio ? “

“ In realtà io sono una giornalista freelance. Mi occupo di enogastronomia. Al momento ho anche una rubrica fissa su Lespressioneitalianadelcaffè. E’ il blog più seguito in Italia sul tema del caffè. Mi occupo di diversi argomenti, sempre relativi a questa bevanda, naturalmente. Ho raccontato tutti i paesi produttori di caffè, i diversi modi di berlo nel mondo, le varie tecniche di estrazione. Ho visitato decine di caffè storici in Italia e molte micro torrefazioni all’estero. Sono presente agli eventi ed alle fiere più importanti nel settore. Vivo il mondo del caffè a trecentosessanta gradi. E tu invece hai l’aria di esserti appena affacciato in questo bel mondo “

Lui rimane un istante in silenzio, ad assorbire quella quantità di informazioni. Poi risponde con il primo pensiero che gli passa per la mente.

“ Credo di conoscere questo blog. Proprio ieri ci sono capitato per caso. Stavo cercando qualche consiglio per preparare una moka. E sono finito su un articolo di un tuo collega che parlava proprio di questo “

“ Ah si, certo, era di Brizio Maliardi, non lo sopporto, sta in redazione da più tempo di me. Ogni volta che fa un articolo sembra che sta scrivendo la Divina Commedia. Io invece uso uno stile più sintetico e pratico, senza troppe frasi prolisse. Poi, sinceramente, secondo me lui non capisce niente di caffè “

“ E lui che pensa di te ? “

Lei sorride e risponde che pensa la stessa identica cosa. Non si sono molto simpatici, tutto qui.

Segue qualche secondo imbarazzante di silenzio, poi arriva da loro, per fortuna, il simpatico ragazzo che aveva servito Jackie, giorni prima. Il barista è contento di vederlo, si ricorda di lui, ed osserva curioso il fatto di trovarlo seduto affianco a Marina, la bella giornalista che ormai era diventata un habitué del locale.

“ Mi fa piacere vederti qui da noi. Sei pronto ad assaggiare un altro grande caffè ? “

“ Tutto quello che vuoi … “

“ Ci penso io, allora “

Jackie segue con sguardi accorti i movimenti del barista, che torna alla macchina del caffè, prende il gruppo portafiltro per preparare due espressi, lo svuota sul cassetto battifondi e pulisce i residui di caffè con un panno di stoffa, quindi con un pulsante eroga un getto d’acqua calda dalla macchina, si avvicina al macinino e nell’aria risuona il tipico rumore dei chicchi di caffè che si frantumano. Posa il gruppo portafiltro su un bilancino di precisione, dando un rapido sguardo per ricevere una rapida conferma, e finalmente si dedica all’estrazione del caffè che dura circa una trentina di secondi.

“ Vi consiglio di berlo senza zucchero. E di usare il cucchiaino, delicatamente, solo per rompere la crema, in modo da percepire l’aroma del caffè “

Jackie osserva perplesso la tazzina. Poi prova ad aspettare che sia prima la ragazza a compiere il primo gesto. Lei invece resta immobile, gaudente, a guardarlo.

Lui prende e lo butta giù tutto d’un sorso.

“ No ! Che fai ? Dovevi prima rompere la crema … “

Lui fa una smorfia e risponde che gli sembra un succo di limone.

“ Si vede che non sei abituato a bere Specialty “

Con uno sguardo stupito, come tacita risposta, lo scrittore lascia intendere che non capisce di cosa lei stia parlando. Si guarda intorno e prova a cogliere, in quella moltitudine di gente che riempie il locale, qualcuno, uno sprovveduto, almeno, che rassomigliasse a lui. Ma sembrano tutti stare bene al loro posto e sapere cosa stiano bevendo. Ferma il suo sguardo su una graziosa ragazza, seduta da sola ad un tavolino, che sorseggia una tazza di caffè in filtro. Sta sfogliando un manoscritto, con aria divertita, ed in qualche modo complice, come se quelle parole che sta leggendo la riguardino, ed ogni tanto alterna la lettura con una pausa, bevendo un sorso di caffè, e disegnando, con un carboncino, quella che può sembrare una graziosa opera d’arte.

Marina, la giornalista, segue lo sguardo dello scrittore, e interviene per lui.

“ Lei è Lupina Marte, un’artista eccezionale, dipinge opere legate al caffè. Ogni tanto, capita di trovarla qui, a bere qualcosa, o magari a disegnare. Negli ultimi giorni è passata spesso, e la vedo sempre leggere quel manoscritto, ma non so di cosa parli “

Jackie One, scrittore dalla nascita, per una vocazione venuta da lontano, da chissà dove, che sicuramente gli è sempre appartenuta, rimane talmente colpito da quella scena che sente la certezza ed il bisogno di raccontarla nel suo prossimo romanzo. Dovrà solo pensare al contesto in cui inserirla. Vede riflessi negli occhi della ragazza quella stessa magia che albeggia nello sguardo magnetico, caldo e dello stesso colore di un caffè che fiorisce negli occhi di Marina, che aspetta in silenzio, e con femminile pazienza, che il ragazzo si svegli dall’incanto.

E’ in questa altalena di sguardi che la realtà torna rapida a chiedere il suo posto. E si insinua tra loro attraverso un semplice scontrino che scivola tra le mani di Jackie One, senza accorgersi che, in quegli istanti di silenzio, Marina ha chiesto il conto. E la realtà è ancora più beffarda, quando prendendo il portafoglio lo scrittore si accorge di non avere banconote per pagare, ma solo pochi inutili centesimi. Doveva passare dal Bancomat per ritirare i soldi, quella mattina, ma preso dalla smania dell’incontro se ne era dimenticato.

Marina si accorge dell’imbarazzo dello scrittore, sorride seguendo i suoi gesti ridicoli e patetici: lui sta esplorando i suoi pantaloni ed il taschino della camicia come se fosse in cerca di una bomba sul punto di esplodere.

“ Vorrà dire che ci sarà un’altra occasione per rivederci “ dice lei, senza aggiungere altro, pagando il conto, ancora una volta.

Lui adesso è davvero mortificato ed in silenzio si avvia verso l’uscita, procedendo insieme a Marina. Ha tuttavia il tempo, in quel breve tragitto, di scoprire un poster gigante, affisso su un’intera parete del locale, che ritrae una piantagione di caffè, con alberi carichi di foglie e di frutti rossi, verdi e gialli grandi come ciliegie, e uomini e donne intenti alla raccolta di queste preziose bacche, alcuni con le mani ruvide ed il viso solcato da mille rughe, e giovani ragazze, dall’aria sorridente, e sacchi di juta a terra carichi di quei preziosi frutti, con montagne sullo sfondo ed un cielo coperto di nubi, nell’insieme di una cartolina unica e affascinante, che ti suggerisce un desiderio di partire ed andare lontano, lontano, fino all’altra parte del mondo.

“ Questa fotografia è stata scattata lo scorso anno, tra le montagne del Guatemala, da un reporter davvero in gamba, un certo Frederich Pazzit, che ha esplorato molti paesi produttori di caffè, in tutto il mondo, raccontando la sua esperienza di viaggio in un libro, ed in una serie di fotografie che, ti assicuro, faranno la storia “

A parlare stavolta è il simpatico barista che ha servito loro il caffè e che adesso sta girando per il locale, per prendere le ordinazioni dei clienti seduti ai tavolini.

“ Grazie, grazie di tutto, insieme a voi sto scoprendo un mondo nuovo che ogni giorno mi riempie di sorprese “

Due ragazzi, dall’aria hipster, seduti ad un tavolo vicino l’uscita, intanto ordinano ad un altro barista due caffè del Costarica, chiedendo se sia possibile estrarli in Areopress.

Lo scrittore si chiede cosa sia mai quest’aria pressa, mentre esce dal locale insieme a Marina, cercando di eludere la domanda più importante che adesso volteggia nell’aria: lei avrà ancora voglia di uscire con me?

Tre signore di mezza età, in quei dubbiosi istanti, escono anch’esse dal locale, borbottando sul fatto che non le abbiano servito tre caffè d’orzo schiumati e che invece si sono dovuti sorbire la spiegazione del barista sul fatto che questi particolari caffè vadano degustati in un modo che loro non hanno neppure capito. Lui sorride e crede che in fondo la pensa ancora come quelle tre simpatiche signore, ma una ragazza dagli occhi color caffè, davanti a lui, lo strega con uno sguardo e le chiede, con una sottile provocazione, se un giorno riuscirà mai a farsi offrire un caffè da lui.

“ La settimana prossima, durante un Coffee Festival che si tiene a Firenze, sarà presente anche un piccolo produttore di caffè dell’Etiopia. Per l’occasione, ha ricreato una tipica abitazione etiope, portando con sé gli strumenti per la preparazione di un caffè secondo la loro tradizione. Ci saranno anche delle donne etiopi che avranno il compito di rappresentare questo antico cerimoniale. Fidati, è un’occasione da non perdere, se vuoi scoprire qualcosa di più sul mondo del caffè “

“ Tu ci andrai ? “

“ Si, certo, sarò lì per realizzare un servizio in esclusiva per Lespressioneitalianadelcaffè. Se vieni, possiamo assistere insieme all’evento. Ma ti premetto che è rigorosamente gratuito. Quindi, mi devi ancora un caffè ! “

“ Ci vediamo a Firenze, allora. Ti chiamo quando arrivo “

“ Ma se non hai il mio numero “

E così, per la curiosità di bere insieme un caffè etiope, finalmente Marina e lo scrittore si scambiano il numero di telefono, con la promessa di sentirsi ancora, e la speranza, da parte di lui, di non spezzare mai l’incanto.

I due giovani escono di scena ed un’ultima inquadratura riprende la strada e l’insegna del locale, mentre in sottofondo si ascolta una musica che già racconta l’Africa.

Volete leggere tutta la storia in PDF?  Scaricatela cliccando QUI!

 

Martina Lupi

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