Lo storico locale torinese, amato da Cavour e descritto da Umberto Eco nel famoso romanzo “Il Cimitero di Praga”, festeggia un compleanno d’eccezione.
Deve il suo nome a una bevanda, il bicerin, (vi ricordate di questo post di qualche tempo fa?)composta da cioccolata, caffè e crema di latte, servita in piccoli bicchieri senza manico, lo storico caffè torinese che festeggia 255 anni di attività. Un traguardo straordinario per il locale, affacciato su Piazza della Consolata, di fronte al Santuario, che conserva intatto il suo fascino con un’atmosfera ed un’accoglienza tipica delle cioccolaterie ottocentesche.
La storica bevanda torinese è nata proprio in questo caffè che, da allora, ne porta il nome e ne conserva gelosamente la ricetta originale, tramandata di generazione in generazione in grande riservatezza.
Al Bicerin nella sua lunga storia è stato punto di riferimento di grandi personalità: da Cavour a Pellico, da Puccini a Nietzsche, dalla Osiris a Calvino senza dimenticare la regina Maria Josè e Umberto II, solo per citarne alcuni. Il famoso locale è stato trasformato spesso in set cinematografico per molte produzioni nazionali e internazionali ed è stato protagonista di un’importante pagina della narrativa italiana. Il grande filosofo e scrittore Umberto Eco ha ambientato alcuni passi del famoso romanzo “Il Cimitero di Praga” proprio al Bicerin.
È motivo di grande orgoglio per la proprietà “ricordare quanto forte sia il legame tra la letteratura e la città di Torino; è un privilegio di cui andiamo fieri che uno scrittore e studioso di tale spessore abbia amato e così ben descritto le atmosfere del Caffè Al Bicerin”.
Nel romanzo di Eco il protagonista descrive la sua esperienza: “… Mi ero spinto sino a uno dei luoghi leggendari della Torino d’allora… mi recavo al Caffè Al Bicerin, vicino alla Consolata… La beatitudine di quell’ambiente dalla cornice esterna in ferro, i pannelli pubblicitari ai lati, le colonnine e i capitelli in ghisa, le boiseries interne di legno decorate da specchi e i tavolini di marmo, il bancone dietro al quale spuntavano i vasi, dal profumo di mandorla, di quaranta tipi diversi di confetti…”.
Secondo Eco “ … la bevanda era il nettare di chi, avendo digiunato per prepararsi alla comunione, cercava conforto uscendo dalla Consolata – e il bicerin era ricercato in tempo di digiuno quaresimale perché la cioccolata calda non era considerata cibo…”.
Caffè Al Bicerin: da 255 anni nel cuore di Torino
Una lunga storia che prende il via nel 1763, quando l’acquacedratario Giuseppe Dentis aprì la sua piccola bottega nell’edificio di fronte all’ingresso del Santuario della Consolata. Il locale all’epoca era arredato semplicemente, con tavole e panche di legno. Nel 1856, su progetto dell’architetto Carlo Promis, venne edificato l’attuale palazzo e, in questa sede, il caffè assunse l’elegante forma ancora intatta. La particolare posizione di fronte al Santuario della Consolata lo rendeva meta preferita delle signore che in tale ambiente si sentivano protette e a suo agio; le specialità servite erano tipiche di una cioccolateria-confetteria e come alcolici venivano serviti solo vermuth, rosolio e ratafià.
Questa caratteristica diede al Caffè un’impronta di garbo e delicatezza che ancora oggi si è mantenuta e che si desidera preservare. Dal 1910 al 1975 il locale è stato gestito dalla signora Ida Cavalli, con l’aiuto della sorella e della figlia Olga, nelle cui mani passò quando la madre si ritirò. Le signore Cavalli sono state molto amate e conosciute da tutta la città: più padrone di casa che ostesse, amorevolmente accudivano tutti gli intellettuali squattrinati che nel Caffè Al Bicerin cercavano riparo dai rigori del freddo.
Nel 1983 Maritè Costa ha raccolto l’eredità delle signore Cavalli portando il locale al livello di notorietà internazionale che oggi lo caratterizza. Mancata nel 2015, la gestione della famiglia prosegue, orgogliosamente nel solco della tradizione, con la preziosa collaborazione delle signore che da anni lavorano al caffè.
Caffè Al Bicerin
Piazza della Consolata, 5- 10122 Torino