Ammetto che siamo rimasti un pochino spiazzati. Pensavamo che il termine fosse di dominio pubblico nel mondo del caffè espresso, che fosse normalmente usato dai tecnici, assaggiatori e guru del caffè, invece… invece niente, la rete non riporta alcuna traccia della cosidetta “proof of taste” gli unici che anche su internet ne scrivono sono le persone che ce ne avevano parlato e a cui avevamo visto eseguire questo gioco, che si potrebbe tradurre come “prova di gusto”.
Ci viene il sospetto che questa proof of taste sia stata la (giusta) invenzione di un costruttore e del suo suo staff per evidenziare un aspetto davvero straordinario delle sue macchine: l’estrema possibilità di regolazione della temperatura di estrazione e la sua stabilità. All’atto pratico però questa prova conferma e afferma tutta la sua sensatezza, e permette valutazioni così interessanti da meritarsi di essere presa per prova vera, e non certo per giochino promozionale.
Proof of taste, ovverosia come e perché ogni caffè può avere una sua temperatura di estrazione ideale, e lo stesso caffè, estratto a temperature diverse può suonare del tutto diverso.
Siete rimasti irretiti dalla prima parte del nostro ragionamento e pensate che ancora stiamo raccontando fuffa? Onestamente lo avremmo pensato anche noi, finché non prendemmo parte alla nostra prima proof of taste. Fu in occasione del pomeriggio che trascorremmo con il campione Italiano di coffee and good spirits Francesco Corona, pomeriggio che abbiamo raccontato in questo post. Quel giorno Francesco stava provando i caffè che avrebbe presentato al campionato del mondo, e Andrej Godina, che lo assistè quel giorno guidò appunto la proof of taste. Successivamente, in un corso di caffetteria avanzata che ebbe appunto la straordinaria partecipazione di Andrej avemmo occasione di fare una proof of taste utilizzando le schede di degustazione di cui vi abbiamo già parlato in molti post qui e qui.
Rivedendo oggi quella scheda, che pubblichiamo nella foto (spero più chiara possibile) , è possibile vedere come il caffè estratto a 91° (quello con il pallino nero) risultasse meno straordinario come cremosità, ma evidenziasse al meglio gli aromi; dal punto di vista gustativo quel caffè evidenziava una più alta acidità e un minor senso dell’amaro, risultando comunque anche meno corposo. Il caffè estratto a 93° (quello con la X) risultava invece più cremoso e bilanciato, mentre quello estratto alla temperatura più alta, 95° (quello con il quadratino) eccellesse in cremosità, amaro e corpo, perdendo però qualcosa in aromi e acidità.
Chiaro che una prova di questo tipo necessità di una macchina eccezionale, estremamente stabile come temperatura e che permetta settaggi finissimi. Macchine costose, certo, ma volete mettere la soddisfazione di un giochino come questo? A quando i torrefattori che sulle loro miscele scrivono la temperatura di estrazione ideale?
Bellissimo post, i miei complimenti. Un torrefattore che ha a cura di come viene trattato il suo prodotto avrà anche cura di aiutare il suo cliente a settare la macchina con cui lo estrae. Molto spesso i rappresentanti che visitano regolarmente il cliente non hanno questo tipo di passione e conoscenza tecnica.
Verissimo !!! Quasi sempre la regolazione delle pressioni di esercizio delle macchine per caffè, è affidata all’esperienza del tecnico installatore.
Paradossalmente, il torrefattore non è a conoscenza dei parametri di cui il tecnico installatore fa affidamento per regolare al meglio il suo prodotto!
D’altro canto, il tecnico installatore dev’essere fornito di grande esperienza per comprendere la preinfusione e infusione di ogni caffè.
Da questa riflessione ne nasce una personale deduzione: Spesso il torrefattore non è consapevole della giusta taratura della macchina per caffè e viceversa il tecnico installatore non comprende la differenza di estrazione tra un miscela e l’altra.
Certamente le dinamiche che intervengono sono molteplici:
Caffè: Tipo di caffè verde ( se new o old raccolto), Composizione della miscela, grado e curva di tostatura, tipo di maturazione del caffè, (tolleranze della degasificazione rapportato alle dinamiche prima citate e la temperatura del caffè durante tutto il periodo di maturazione).
Macchina per caffè: Ubicazione della macchina, tipo si scambiatore termico, (costanza termica in funzione della produzione di caffè)….e il tipo di macinacaffè impiegato…
L’esperienza mi porta a dare un riferimento, ma i controlli periodici hanno un ruolo fondamentale per curare il nostro buon espresso…
Noi come azienda produciamo una sola miscela di caffè e la nostra macchina da caffè rigorosamente a leva, la nostra temperatura è di 128 gradi a 14/15 atm da 40 lavoriamo sempre nello stesso modo mantenendo la tradizione dell’espresso napoletano ovunque nel mondo, mi domando tutti i grandi colossi come cimbali wega faema come possono costruire macchine che siano compatibili con i più di 1000 miscele di caffè presenti in Italia…complimenti per il post ottima considerazione sulla temperatura.
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