Nella estrazione in Aeropress, i filtri in metallo dovrebbero permettere il passaggio di più sostanze solide estratte. Ma questo corrisponde ad un gusto più interessante?
Carta vs Metallo
Vi abbiamo già parlato
delle nostre jam session, dei pomeriggi/serate che nella nostra scuola organizziamo gratuitamente ogni mese. A pensarci bene si tratta di serate in cui non prendiamo per scontato nemmeno quello che diciamo noi stessi, e andiamo a sperimentare e provare sul campo quello che, magari, ci è capitato di sostenere.
Nei nostri corsi di brewing per esempio,
abbiamo sempre usato, per le estrazioni in Aeropress, filtri di carta; ma questi ultimi sono sempre quelli ideali, sopratutto adesso, che la tecnologia (peraltro tutta italiana di IMS) ci mette a disposizione dei
filtri pensati per l’Aeropress, ma in metallo, riutilizzabili all’infinito?
Aeropress
Non restava che provarlo, e nell’ultima Jam session abbiamo provato ad usare lo stesso caffè, gli stessi parametri di estrazione ma variando, appunto, il tipo di filtro utilizzato: di carta nel primo caso, di metallo nel secondo. Stesso caffè abbiamo detto, ma quale? In questo caso un varietà Blue Mountain coltivato nelle isole Galapagos e tostato a Taiwan, inviatoci dal nostro amico Chihkai Yeh, più cosmopoliti di così!
I parametri che abbiamo utilizzato sono stati:
- 15 grammi di caffè
- 190 grammi di acqua a 92°
- Una preinfusione di 30 secondi con 30 grammi di acqua.
- Dopo l’aggiunta degli altri 160 grammi di acqua 60 secondi di attesa prima di creare una turbolence.
- Pressare in 20 secondi.
Aeropress
L’estrazione, in tutti e due i casi, è stata ottenuta con il metodo inverted, che avete imparato a conoscere in questo post
Veniamo ai risultati. Come idea generale, un filtro in metallo dovrebbe far passare più sostanze inclusi gli oli contenuti nel caffè, rendendo la nostra estrazione più corposa e rotonda.
All’atto pratico, e in un panel di 4 assaggiatore, di cui due già avvezzi alle estrazioni in filtro e altri due per i quali questo tipo di estrazioni è stata una esperienza nuovissima, le sensazioni che sono emerse sono:
1)filtro di carta: amaro molto basso, corpo medio, tazza pulita, maggiore acidità e leggere note aromatiche, molto più simile ad un estrazione V60
2)filtro di acciaio: aromi più intensi e fruttati, acidità più bassa, più aromi, corpo più rotondo, più dolce, più simile ad un caffè preparato con la Moka, il più apprezzato dai nostri assaggiatori.
Molto interessante, sono grosso modo le stesse impressioni che ho avuto io facendo la stessa prova ad eccezione dell’acidità più bassa con l’acciaio ma essendo il caffè diverso vuol dire poco, ottimo 🙂
Ho visto, relativamente ai filtri in metallo, che ne esistono di varie misure..
da 200 micron, da 150, e adesso qualche mese fa ne è uscito uno da 35 micron…
Ma cosa cambia? in tazza come influisce la grandezza dei buchi?
ciao a tutti
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La misura di forza con il rifrattometro avete fatto? Quali sarebbero le conclusioni?