Ancora una puntata del nostro viaggio alla scoperta dei paesi produttori di caffè, dopo varie tappe (Qui trovate gli altri post) il nostro Fabrizio Rinaldi ci porta alla scoperta di un piccolo produttore sudamericano.
Nuovo viaggio in Sud America, stavolta si va in Bolivia e naturalmente si parla ancora di caffè. Molti di voi resteranno increduli, lo immagino, tuttavia, è proprio questa la superba verità : anche in Bolivia si coltiva il caffè.
Ma entriamo nei dettagli …
In questo paese di 10 milioni di abitanti, su una superficie di circa 1.100.000 kmq, dove si parla spagnolo, quechua e Aymara, e la moneta ufficiale è il Boliviano, ogni anno si producono circa 60.000 sacchi di caffè, una quantità modesta, sicuramente. Il raccolto principale avviene tra Aprile ed Agosto, si coltiva solo la specie Arabica, il metodo di lavorazione è all’80%lavato e al 20 % naturale ed il caffè viene esportato via Cile o via Perù (non ci sono sbocchi sul mare!!), in sacchi da 70 kg netti.
Le varietà botaniche più coltivate sono Typica,Caturra e Catuai che vengono coltivate principalmente in 4 regioni Yungas , El Beni, Caranavi, Santa Cruz.
Il caffè naturale viene consumato solo localmente. Tra l’altro, esperienze di anni passati indicano il naturale della Bolivia come un caffè irregolare e pericoloso, in quanto pieno di grani fermentati e di stinkers.
Il caffè lavato, invece, si pres
enta bene ed è preparato con molta cura, come il Bolivia Lavado Altura San Andres, che viene garantito esente da grane fermentate e selezionato sia nel crivello che nei difetti ( da tenere presente, tuttavia, che non esiste in questo paese una classificazione ufficiale del caffè per tipi o difetti ). Il caffè crudo ha un colore verde chiaro. Dopo la tostatura assume un aspetto lucidato, in tazzina rivela un’acidità medio alta con una buona intensità aromatica. E’ un caffè interessante, a livello di esportazione, per il rapporto prezzo – qualità, unico inconveniente è l’offerta molto ridotta.
atlante del caffè