A pochi giorni dalla finale mondiale di Melbourne, Nafia Rossi, ci racconta in questo articolo la prova del Campione Italiano Cup Taster Michele Mezzana che avevamo avuto modo di incontrare durante Pausa Caffè Festival a Firenze dove si è svolta la tappa Finale del Campionato Italiano Cup Tasters.
Telefonare a casa annunciando “Ho vinto la finale; tra tre giorni parto per Melbourne”, non deve essere stato facile per Michele Mezzana, che tutto aveva preventivato fuorché un’assenza di dieci giorni dai suoi locali bresciani – il Bar Petit, che conduce da anni, e il Natural Lounge Bar aperto da poco – per lanciarsi in una vera e propria full immersion nel mondo del caffè. Lui “barista semplice”, con la passione del vino e della gastronomia, mandato oltre oceano a rappresentare l’Italia, si trova tra tanti assaggiatori di lungo corso, ma non si perde d’animo. Indossa la camicia con il simbolo dei Caffe Speciali Certificati e si lancia nell’impresa: su un lungo tavolo sono poste otto triplette di tazze con caffè preparato in modalità filtro: ogni tripletta ne contiene due uguali da individuare “scartando” la terza tazza, con caratteristiche diverse. Tra i caffè ci sono differenze spesso sottili, che richiedono eccellenti capacità sensoriali per essere individuate correttamente. È emozionato e intimorito dall’atmosfera che avvolge i campionati realizzati da Scae – Specialty Coffee Association of Europe – e Scaa – Specialty Coffee Association of America, che raduna i migliori professionisti di tutto il globo. Il suo tempo sarà il migliore del campionato (2’39”); purtroppo da solo non basterà a portarlo in finale: ha identificato 6 tazze su 8, non è sufficiente..
La delusione del primo momento è stemperata dal piazzamento globale a metà classifica, ma soprattutto dalla scoperta di quel mondo ricco di origini e sfumature di gusto che è il caffè, che esplora visitando il MICE – Melbourne International Coffee Expo -, la manifestazione fieristica che ospita le finali. “Ho assaggiato più caffè in questi giorni che in tutta la mia vita“ racconta durante il soggiorno. E aggiunge “Questa esperienza ha suscitato in me un nuovo interesse nei confronti del caffè, in particolare verso le piantagioni, le origini, la lavorazione.
Tra i finalisti delle altre nazioni c’erano tante persone che lavoravano nelle torrefazioni: penso che anche in Italia queste figure dovrebbero partecipare più numerose alle gare di cup tasting ed essere più vicine ai baristi e ai consumatori finali, che per lo più ignorano la complessità e la ricchezza del mondo del caffè”. Dopo i “mi piace” su Facebook, sono stati l’affetto e l’ammirazione di tanti clienti, amici e colleghi ad accoglierlo al suo ritorno. L’anno prossimo? …ci alleneremo! Frattanto ringrazia di cuore CSC per la sponsorizzazione delle gare italiane e dell’impegnativa trasferta, e soprattutto Giovanni Corsini, il rappresentante della terza generazione che ha da poco fatto il suo ingresso in Caffè Agust, “senza il quale tutto questo non sarebbe successo”.
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