LIBERICA O EXCELSA, NUOVI STUDI PER IL CAFFE’ DEL FUTURO

Wednesday 29th, November 2023 Scritto da

Il caffè Liberica (C. liberica), rappresenta una specie di caffè spesso denominata la “terza specie” dopo l’Arabica (C. arabica) e la robusta (C. canephora).

Recentemente, il Dott. Aaron Davis dei Royal Botanic Gardens di Kew, insieme ai suoi colleghi in Uganda, ha condotto uno studio che offre nuove prospettive sulla storia della Liberica e sul potenziale del caffè excelsa in un contesto di cambiamenti climatici indotti dall’uomo. LO TROVATE QUI

Nonostante venga comunemente indicato come costituente circa l’1 per cento dell’offerta globale di caffè, la produzione effettiva di Liberica è minima rispetto alle varietà più diffuse, Arabica e robusta. Tuttavia, nel tardo XIX secolo, la Liberica rappresentava la seconda specie di caffè più importante nel commercio mondiale, introdotto su larga scala per fronteggiare l’epidemia di ruggine delle foglie del caffè che stava devastando le piantagioni di Arabica in Ceylon (ora Sri Lanka). La sua diffusione si è successivamente estesa alle zone tropicali a quote basse, caratterizzate da temperature elevate e precipitazioni abbondanti.

Nonostante il suo iniziale successo, la Liberica ha subito un rapido declino all’inizio del XX secolo. Le ragioni di ciò sono attribuibili alla scarsa popolarità del suo sapore tra i consumatori e i commercianti di caffè, che ha portato al suo abbandono a favore della robusta, introdotto nel 1897. L’espansione dell’Arabica, soprattutto in Brasile, ha ulteriormente contribuito al declino del Liberica, causando una diminuzione dei prezzi globali del caffè e inducendo molti agricoltori a abbandonare la coltivazione di Liberica in favore di colture più redditizie.

Tuttavia, negli ultimi cinque anni, la Liberica sta vivendo una sorta di rinascita, con una maggiore disponibilità al dettaglio, specialmente attraverso le vendite online. Quando gestita correttamente, la Liberica è elogiato per il suo profilo aromatico dolce, a bassa acidità e amarezza minima, tanto da essere presentato anche alla competizione del World Barista Championships nel 2021.

La recente ricerca condotta dal Dott. Davis e il suo team, pubblicata su Nature Plants, indica che la scelta del tipo di Liberica negli anni ’70 del XIX secolo potrebbe essere stata poco fortunata. Le prime introduzioni erano principalmente della varietà a frutto grande e a seme grande. Questa scelta, basata sull’idea del “più grande è meglio”, ha dimostrato di essere problematica a causa della polpa spessa e resistente, che rendeva il processo di lavorazione del caffè difficile e influiva sulla qualità del prodotto finale.

La ricerca sottolinea inoltre un importante svantaggio della coltivazione di Liberica a frutto grande: è necessario raccogliere il doppio della quantità di ciliegia fresca rispetto all’Arabica per ottenere lo stesso peso di caffè pulito. Questo comporta costi aggiuntivi per la raccolta, il trasporto e la lavorazione, influendo sull’economicità dell’intero processo produttivo.

Un aspetto interessante emerso dalla ricerca riguarda il caffè excelsa, originariamente considerato una specie separata ma ora riconosciuto come una variante botanica della Liberica. L’excelsa, soprattutto in Uganda e Sudan del Sud, sta vivendo un aumento significativo della produzione. In Uganda, ci sono almeno 200 aziende agricole che coltivano excelsa, con un aumento costante anno dopo anno. Inoltre, il Sudan del Sud ha recentemente visto la piantagione di una grande tenuta di excelsa e l’avvio di un programma esteso di coltivazione coinvolgente più di 1000 piccoli proprietari.

Il motivo di questa crescente adozione dell’excelsa sembra essere collegato a problemi di produzione della robusta, quali la diffusione di malattie e parassiti e i cambiamenti climatici. Gli agricoltori preferiscono l’excelsa per la sua facilità di coltivazione, la presunta maggiore resistenza alle malattie e ai parassiti rispetto alla obusta, e l’alto rendimento, con un singolo albero capace di produrre fino a otto chili di caffè pulito.

La chiave per il futuro del Liberica e dell’excelsa dipenderà dalla loro capacità di adattarsi ai cambiamenti climatici e di garantire una produzione sostenibile. In un’epoca di incertezza climatica, queste varietà potrebbero offrire la possibilità di coltivare caffè commercialmente vantaggioso, anche in condizioni più calde e a quote più basse rispetto all’Arabica, fornendo un’alternativa promettente alla robusta.

Nonostante la recente crescita dell’interesse per il Liberica e l’Excelsa, il loro successo su larga scala dipenderà da molteplici fattori, tra cui la capacità di competere con l’Arabica e la Robusta, i principali attori del settore del caffè. La sfida cruciale sarà fornire una risposta adeguata ai cambiamenti climatici e ad altri fattori che potrebbero disturbare la catena di approvvigionamento del caffè. In un contesto di continuo cambiamento, il caffè Liberica e l’Excelsa rappresentano un’interessante prospettiva nel mondo della coltivazione del caffè, aprendo la strada a nuove possibilità e sfide per i produttori e gli appassionati di caffè.

Per leggere la ricerca completa cliccate QUI

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